Opera Buffa  Napoli 1797 - 1750
  
  
 La Flaminia, Napoli, Appresso Bartolomeo Roselli. A spese delli socj Nicola de Biase, e Aniello de Felice, 1743
 a cura di Tonia Bernardo
 
 
 
paratesto ATTO PRIMO ATTO SECONDO ATTO TERZO Apparato
 
 ATTO II
 
 SCENA I
 
 FLAMINIA, e poi PALOMBINA.
 
 FLAMINIA
 Io vo’ tentar, se posso
735Favellar con Violante,
 Ma appunto qui ne viene Palombina,
 Dimmi vaga fanciulla
 La tua Padrona è in casa.
 PALOMBINA
 Gnorsi nce sta.
 FLAMINIA
                              Chiamala in cortesia,
740Dille, che un Cavaliere
 Dee seco lungamente
 Segreto favellar.
 PALOMBINA
                                 Io mo’ ve servo.
 
 SCENA II
 
 FLAMINIA sola.
 
 FLAMINIA
 Ah Ernesto Ernesto,
 Quai tradimenti mai,
745Quant’inganni, e lusinghe
 Porti impressi nel core;
 Ma pur chi ’l crederia, benché spergiuro
 Sprezzarlo non poss’io;
 Ma vien Violante, a te Flaminia ardire,
750Fa cuor, non dubitare in quell’impresa,
 Che la tua fedeltà
 Ti servirà di scudo, e di difesa.
 
 SCENA III
 
 VIOLANTE, PALOMBINA, e detta.
 
 VIOLANTE
 Eccomi pronta ad appagar tue brame
 Cortese Cavalier da me, che chiedi.
 FLAMINIA
755Molto chieder vi deggio, e spero ancora
 Da voi molto ottener, se pur la sorte
 Contraria non si mostra a un infelice.
 VIOLANTE
 Se la tua sorte mai da me dipende
 Ben propizia l’avrai, io te ’l prometto.
 FLAMINIA
760Cortese esibizion, non so, se poi
 Vi sembrerà sì facil mantenere
 Ciò, che prometto avete.
 
 SCENA IV
 
 DORIMBELLO, e detti.
 
 DORIMBELLO
                                               E viva, e viva
 Brava la mia germana, è questo pure
 Forse qualch’altr’oggetto,
765Che per vostro consorte pretendete?
 FLAMINIA
 (Oh sorte ria
 Va crescendo ad ogn’or la pena mia,
 Più favellar non posso.)
 DORIMBELLO
                                             E ben, che dici?
 Questa è la terza volta, che ti trovo
770A discorrer con uomini.
 FLAMINIA
                                              Ma in grazia
 Non si sdegni Signor, ch’io sono pronto
 Di dar conto
 DORIMBELLO
                          Che conto va contando,
 Mi pare una vergogna
 L’andare stuzzicando
775Le femine dell’altri,
 In casa mia non voglio Protettori,
 Violante andate in casa.
 VIOLANTE
 Pronta ubbidisco (oh Dio,
 Quando si cangerà la sorte mia.) (entra.)
 FLAMINIA
780Ma ascolti la ragion senza sdegnarsi.
 DORIMBELLO
 Che ragione, che torto, io così voglio.
 FLAMINIA
 Altro non chieggio, se non che
 DORIMBELLO
                                                         Che chiede,
 Lei se ne vada a far i fatti suoi,
 Che al rimanente penseremo noi.
 
785   Mio Signor, che vuol da me
 Se ne vadi alla buonora
 Non mi stia piu a tormentar;
 Se piu scendi, trista te,
 Se mi cieca mai ’l furore
790Vedrai, che saprò far,
 Mio Signor lo pregarei,
 Se ne andasse un po’ di qua.
    (Quei per quanto sto vedendo,
 Non ha genio di partir,
795O che è sordo, o non intende,
 O pur finge non sentir,
 Ma per farla da par mio
 Solo solo il Signor mio
 Di lasciar mi converrà.)
 
 SCENA V
 
 FLAMINIA sola.
 
 FLAMINIA
800Qual sorte è la mia Numi spietati,
 Raggiungo Ernesto, e lo ritrovo infido,
 Favello con Violante, e all’improviso
 Sopragiunge il Fratello, e m’interrompe,
 Vo’ chiarir Dorimbello, ei mi discaccia,
805Ascoltarmi non vuole, ah che son confusa,
 Non so, che far mi debba, oh giusti Dei
 Movetevi a pietà de’ casi miei.
 
    Sì oppressa è l’alma mia,
 Che favellar non sa,
810Vendetta Amor vorria,
 Risolversi non sa,
 Che fiero caso è il mio!
 Che barbara empietà!
    Ah se morir potessi,
815Contenta allor sarei,
 Così de’ casi miei
 Avrebbe il Ciel pietà.
 
 SCENA VI
 
 COPPOLONE, e PALOMBINA.
 
 COPPOLONE
 Mme parono mill’anne
 De vedè Palommina, oh si no sgarro
820Mme pare ca mo’ venga chiano chiano,
 Mme voglio propio fa quatto resate.
 PALOMBINA
 Uh bene mio, che risa!
 Uh bene mio
 COPPOLONE
                           Ch’è stato,
 Che tanto te la ride?
 PALOMBINA
825Che buo’, che sia! ancora sto redenno
 De chillo pazzaglione
 De lo Patrone mio.
 COPPOLONE
                                     Auh, fuss’acciso,
 Non ne poteva cchiù.
 PALOMBINA
                                         Tu non saje niente.
 COPPOLONE
 Cchiù rrobba ancora nc’è?
 PALOMBINA
                                                  Cchiù assaje de chessa.
 COPPOLONE
830E ba decenno va.
 PALOMBINA
                                  Saje, che m’hà ditto?
 COPPOLONE
 Che cosa t’have ditto?
 PALOMBINA
 Vo’, che tu mo’ mme faccie lo Compare.
 COPPOLONE
 Non se ne va a mmalora.
 PALOMBINA
 E siente primma a mme:
835Fa chello, che dich’io, s’isso te parla,
 Priesto dille de sì, ca de sto muodo
 Nce putimmo spassare.
 COPPOLONE
                                              E ba vattenne.
 PALOMBINA
 Pecché non lo buo’ fa?
 COPPOLONE
                                           Pecché non pozzo.
 PALOMBINA
 Pecché non lo può fa?
 COPPOLONE
                                          Ne Palommina
840Mme pare chiano chiano,
 Ca vuoje, faccia pe tte lo roffeano.
 PALOMBINA
 Non saccio, che mme dice? io lo faceva,
 Pe poterce spassà.
 COPPOLONE
 Sto spasso tujo mm’ave già frusciato,
845Mme pare, che da burla,
 Vaje facenno da vero.
 PALOMBINA
                                          E ba vattenne,
 Non saccio, che te dice!
 COPPOLONE
                                             Che mme dico!
 All’utemo avarraje porzì raggione!
 PALOMBINA
 Ancora non so’ toja
850E già mme faje lo masto!
 E mbe’ no io buo’ fa?
 Te nn’aje da pentì!
 COPPOLONE
                                      Che buo’ Pentire,
 Tu toccanno mme vaje mo’ zierte taste
 PALOMBINA
 Io cchiù non voglio sentere;
855Co mmico te la piglie, chesto vasta. (trase.)
 COPPOLONE
 Vi’ sto scagliuozzo fritto
 Quanta soperbia tene! Io vao pensanno,
 Addo’ mparata s’ha sta lezzejone!
 Ma vasta, che sia femmena
860Pe sapè la malizia
 Addove sta de casa;
 E tutte so’ a no muodo; a mme credite,
 Facitene la prova,
 Ca chello, che ve dico, trovarrite.
 
865   Saje la femmena comm’è
 Comm’a pece, e trementina
 Si s’azzecca t’arroina
 Non se pote cchiù levà.
    No squasillo, che te face
870Tu si’ cuotto cride a mme
 Si speruto, non haje cchiù pace
 Non nc’è rrecoja
 Cchiù pe tte
 È na cosa da crepà.
 
 SCENA VII
 
 LUCINDO, e VIOLANTE.
 
 VIOLANTE
875Io non comprendo ancora
 Per qual causa Alidoro
 Così schernisca Ernesto,
 LUCINDO
 Violante anima mia, dimmi una volta,
 Se pietade hai nel sen, per chi ti adora,
880Che ti hò fatt’io, che sì ostinata sei,
 Lasciami almen spiegar gl’affanni miei.
 VIOLANTE
 Da me, che vuoi Lucindo, io pur ti ho detto,
 Che amor per te non sento, e se talora
 Sento di te pietade, e se procuro
885Darti amor per amore,
 Si turba l’alma, e si confonde il cuore.
 LUCINDO
 Ma perché mi odj?
 VIOLANTE
                                      Io non t’odiai giammai.
 LUCINDO
 Dunque tu m’ami?
 VIOLANTE
                                      Ah troppo vuoi sapere,
 Ma giacché tanto ardito ora ti rendi,
890Sappi, che questo cuore
 Non provò mai per te fiamma d’amore.
 LUCINDO
 Dunque crudel tu sei.
 VIOLANTE
 Perché crudel mi chiami!
 LUCINDO
 Perché m’odii, m’abborri, e più non m’ami!
 VIOLANTE
895Lucindo, e pur t’inganni, a me da fede
 Non dipende da me ciò, che tu chiedi.
 LUCINDO
 Che strano favellar, io non comprendo
 Cotesti enigma tuoi, so ben, che Ernesto
 È causa del mio duol, ch’egli possiede
900Tutti gli affetti tuoi.
 VIOLANTE
                                       E ben per questo,
 Che pretendi da me?
 LUCINDO
                                          Nulla pretendo.
 VIOLANTE
 Dunque partir poss’io?
 LUCINDO
                                             No, attendi almeno,
 Finché io spiegar ti possa i sensi miei
 Deh, se hai pietà nel cuore,
905Non negar questa grazia a chi t’adora.
 VIOLANTE
 Che mi vuoi dir?
 LUCINDO
 
    Spiegar ti voglio oh Dio
 Gl’affetti del mio amore,
 Ti voglio dir ben mio,
910Che a me rivolgi il core,
 Ch’abbi di me pietà,
 Che mi consoli almen.
    Se piu parlar potessi
 Dirti di più vorrei,
915Che il mio Tesor tu sei,
 L’anima del mio sen.
 
 VIOLANTE
 Quanto mi sij fedel, io ben comprendo,
 Ma che far ci poss’io
 Se alla tua fede
920Render non posso più la sua mercede.
 
 SCENA VIII
 
 ERNESTO, e DORIMBELLO.
 
 ERNESTO
 Signor: non è più tempo d’occultare
 Il mio ardente desio verso Violante:
 È d’uopo al fin, che io spieghi i sensi miei,
 Perciò qui venni ad implorar, se posso,
925Il suo benigno assenzo.
 DORIMBELLO
 (Che faccia tosta mai costui si trova)
 Lei in somma, che pretende?
 ERNESTO
 Pretendo, che Violante
 Mi si conceda in sposa.
 DORIMBELLO
930Oh questa è più curiosa:
 In somma vuole a forza
 Sposar la mia germana.
 ERNESTO
 Signor non uso forza
 Quando al german la chieggo.
 DORIMBELLO
935E ben ci penzeremo.
 ERNESTO
                                        E ben ci pensi
 Ma pensi ancor che chi Violante chiede
 È Cavaliere.
 DORIMBELLO
                          A tutto io penzerò,
 E di poi la risposta io gli darò.
 ERNESTO
 Dunque affidato a lei da qui men vado,
940E attendendo starò la sorte mia.
 DORIMBELLO
 Padrone vada pur Vussignoria. (Ernesto va via.)
 Mi pare, che costui vada cercando,
 Che li rompa la testa in mille parti
 Poverino il compiango, ei ben non mi conosce,
945Non sa, che se mi sdegno,
 Tormi ben’io saprò da quest’impegno,
 Che se mi salta mai la mosca al naso,
 L’intimarò il Duello,
 E fuori li trarrò cuor, e bodelle.
 
 SCENA IX
 
 PALOMBINA, COPPOLONE, e detto.
 
 PALOMBINA
950Ne Segno’ ched’avite,
 Ca mme pare, ca state assaje fratuso.
 DORIMBELLO
 Oh se sapessi, che mi gira in mente
 Vorrei ma vieni in casa, che ivi poi
 Tutto ti spiegarò.
 COPPOLONE
955Mannaggia aggio perduto Palommina,
 Né la pozzo cchiù asciare,
 Ma teccotella, Lupus esto ’n fraveco
 Co lo sio Caaliero se la spassa.
 DORIMBELLO
 Ma dimmi in tanto o bella,
960Il cuor come ti sta.
 COPPOLONE
 (Sentimmo mo’, cosa ll’ha da dire.)
 PALOMBINA
 E che nne saccio,
 Io l’aggio dato a buje
 COPPOLONE
 (Bravo mo’ stongo buono
965Songo a tiempo arrevato.)
 DORIMBELLO
 E ben conoscerai, qual stima io faccia
 Del cor, che mi donasti,
 Son Cavalier d’onor, tanto ti basti. (via.)
 PALOMBINA
 Vi’ lo pazzo. (burlando Dorimbello che va via.)
 COPPOLONE
                          Janara mmalorata
970Te nc’aggio coveta, cana renegata.
 PALOMBINA
 E mbe’ che buoje?
 COPPOLONE
                                     Che boglio, e no llo saje.
 PALOMBINA
 Non saccio, che te dice.
 COPPOLONE
                                             Oh chest’è bella,
 Comme, tu dice ca mme puorte affetto,
 Ch’io so’ lo core tujo, e po te trovo
975Co lo sio Caaliero a fa squasille,
 Chesto, che bene a dicere, tu vuoje
 Vederme propeo muorto.
 PALOMBINA
                                                 E ba vattene,
 Ca non saje si si’ bivo,
 Non aggio ditto a ttene mille vote
980Ca fegno pazzeà co lo Patrone
 Pe spiccarle da sotta quarche cosa.
 COPPOLONE
 (Mmalora sta pazzia
 Pe mme non saccio addove ha da scompire)
 Palomma aggie pacienza,
985Pocca maje mme credeva, che pazzejasse,
 Ma parea, che addavvero tu facisse.
 PALOMBINA
 Mannaggia mm’aje frusciato, t’aggio ditto
 Io voglio fare chello che mme pare
 Sienteme buono, e ntienne
990Se te piace accossì
 Sarraje lo core mio
 E si po non te piace, e tu vattenne.
 COPPOLONE
 Aggie pacienza Nenna mia, ch’è stato
 Fa chello che te pare
995All’utemo no scagno
 Ognuno lo po fa.
 PALOMBINA
 (Voglio fare la tosta.)
 COPPOLONE
                                         E mbe’, che dice?
 PALOMBINA
 Che buo’, che dica, va vattenne, abbia,
 Ca cchiù, non faje pe mme.
 COPPOLONE
                                                    Nenna mia bella
1000Pe caretà non dire cchiù sta cosa
 Ca mo’ sconocchio cca.
 PALOMBINA
                                            E quanto staje.
 COPPOLONE
 Veccome addonocchiato
 T’addommanno perduono
 De chello, ch’aggio ditto, mme perduone!
1005Che dice, no respunne,
 Fallo pe caretà. (Coppolone in atto di piangere, e Palombina fa la sostenuta.)
 PALOMBINA
 (Mmo’ sì no pozzo cchiù
 Mme fa venì a pietà.) Via te perdono.
 COPPOLONE
 Ahù, bene mio, me pare
1010D’esse mo’ propeonato, eccome cca
 Di’ mo’, che buo’ da me, tutto farraggio
 Pe darte sfazejone
 PALOMBINA
                                    O mo’ mme pare,
 Ch’aggie puosto judicio, siente buono,
 Cchiù non me fa arraggià, ca nauta vota
1015Sarrà cchiù peo pe tte.
 COPPOLONE
                                            Non dubbetare
 Ma dimme mo’ chello ch’aggio da fare.
 PALOMBINA
 Aje da vedè, sentire, e non parlare.
 
    Si mme vide co quarcuno
 A fa squase, e spargeà
1020Fa lo locco, lo mammone,
 Statte zitto, e no parlà,
 Ca si parle maro te
 Aje scomputo
 Si’ speduto
1025Cchiù pe tte no nc’è pietà.
    Si po siente qua becina;
 Che te dice quarche cosa
 Poco bona, e desgustosa
 Tu respunne, Palommina
1030Sape chello, che se fa.
 
 SCENA X
 
 COPPOLONE solo.
 
 COPPOLONE
 All’utemo porzì lo stroppejato
 Avarraggio da fa, giacché pe chesta
 Da fare so’ forzato.
 E lo surdo, e lo pazzo, e lo cecato.
1035Bonora, che managgia quanta femmene
 Se trovano a lo munno, e pure è bero,
 Io nce ll’aggio prommiso, e ll’aggio a fare
 Si no la sgarro cierto, ma si vedo,
 Ca parlà co quarcuno, po lo core
1040Non saccio, che farrà, vide, che lotano
 Chisso sarrà pe mmene,
 Ma s’essa accossì bole, accossì sia
 Giacché corre accossì la sciorte mia.
 
    S’essa parla, ed io lo surdo,
1045Se sgargeja, lo cecato,
 Si passeja, lo stroppejato,
 Già lo beo, ch’aggio da fa,
 Ca si no ll’aggio sgarrata
 Ll’aggio fatta la frettata,
1050Né pe mme nce cchiù pietà.
    Vi’ a che stato si’ arreddutto
 Coppolone negrecato
 Già me veo precepetato
 Già mme sengo, che sbarejo
1055Songo muto, cchiù non beo,
 E porzì llo cellevriello
 Già pe ll’aria se nne va.
 
 SCENA XI
 
 FLAMINIA, e DORIMBELLO pensieroso esce, e s’incontra con FLAMINIA.
 
 FLAMINIA
 Signor per quanto scorgo
 Lo veggo assai turbato
1060La cagione potrei saper da lei.
 DORIMBELLO
 (Pur con costui avessi a far questione)
 Da me che vuoi?
 FLAMINIA
                                  Nulla Signor pretendo,
 Ma sol saper desio, se hà stabilito
 Di Violante, ed Ernesto il matrimonio.
 DORIMBELLO
1065Che matrimonio va matrimoniando.
 
 SCENA XII
 
 PALOMBINA, e detti.
 
 PALOMBINA
 Segno’ Segno’ trasitevenne ncasa
 Ch’aggio sentuto a dicere
 Ca vene lo si Ernesto
 Pe sentì lla resposta
1070Ntuorno alla sore vosta
 E ca, se vuje Segno’ nce la negate
 Isso ve vole accidere.
 DORIMBELLO
 A me, poter del mondo
 Di un Cavalier mio pari
1075Parlar così, poter di Dio baccone
 Ne lo farò pentir, venga, ove sta.
 PALOMBINA
 Eccolo ca mo’ vene.
 
 SCENA XIII
 
 ERNESTO, e detti.
 
 ERNESTO
 Signor, io qua ne venni
 Per udir ciò, che dice
1080Intorno alla richiesta,
 Che di Violante io feci.
 FLAMINIA
 (Che temerario ardir.)
 PALOMBINA
 (Mmo’ lo siente sferrà.)
 DORIMBELLO
 Dico, e rispondo a lei col verbi grazia
1085Mi par, che il suo trattare
 Sia un trattare da vile, e da plebeo.
 FLAMINIA
 Quanl nuova usanza è questa
 Di contrattar sponzali.
 PALOMBINA
                                           (E dice buono.)
 ERNESTO
 E tu chi sei, da me, che brami mai.
 FLAMINIA
1090Bramo la mia vendetta
 Voglio la morte tua.
 ERNESTO
 Troppo ardito tu sei.
 FLAMINIA
                                        Se ardito io sono,
 Sostener ben saprò l’ardir, che vanto
 Difenditi infedele.
 DORIMBELLO
1095(Vediamo cosa n’esce.)
 ERNESTO
                                             Da me che chiedi.
 FLAMINIA
 Tutto appresso saprai, sappi per ora,
 Che un mentitor tu sei.
 ERNESTO
 Se un mentitor son io or lo vedremo
 Di questa tua bravura io già mi rido. (mette mano alla spada.)
 
 SCENA XIV
 
 LUCINDO, e detti.
 
 LUCINDO
1100Tocca a me quest’onor, io ti disfido. (con la spada sfodarata.)
 DORIMBELLO
 E viva li campioni, e viva, e viva.
 PALOMBINA
 Lassamenn’ì, ca ccha non stongo bona.
 ERNESTO
 E quanti mai contro di me sarete?
 FLAMINIA
 Tutto è contro di te la Terra, il Cielo
1105Le stelle, e gl’Elementi.
 ERNESTO
 Benché confuso io sia
 Non mi avilisco no.
 LUCINDO
 Volgi quel ferro a me.
 ERNESTO
 Son pronto a compiacerti
1110Vedrai sì sì vedrai.
 (Qual coraggio habbi in senso.) (nell’atto che si abbatte cade.)
 LUCINDO
 Perfido or lo vedremo, ecco ti sveno. (in atto di ucciderlo.)
 DORIMBELLO
 (Or glie la sona a fè.)
 FLAMINIA
                                         Ferma, che fai.
 LUCINDO
 Privo di vita un empio.
 DORIMBELLO
1115(E lascia al mondo un glorioso esempio.)
 FLAMINIA
 Ah no Lucindo. (in atto come sopra.)
 ERNESTO
 Perché questa pietà.
 LUCINDO
 Io non comprendo Amico. (dice a Flaminia.)
 FLAMINIA
 Tutto saprai, vieni per ora meco
1120Se pur fedel mi sei.
 LUCINDO
                                       Pronto ti sieguo,
 E tu perfido trema
 E da me aspetta
 Una più fiera, e barbara vendetta.
 
 Parto, ma senti, e trema
1125Trema del mio furore
 In mille pezzi il core
 Farti ben io saprò.
 
 ERNESTO
 Che mai mi avvenne o Dio, che sì confusa
 Mi si aggira la mente, ognun congiura
1130Contro la vita mia, ma tu che penzi
 Prendi coraggio Ernesto, e fatti cuore,
 Difenditi.
 DORIMBELLO
                      Uh bonora, or si risente
 Piano un poco per grazia
 Vuol meco duellar.
 ERNESTO
1135Sì contro te voglio io
 Sfogar lo sdegno mio.
 DORIMBELLO
 Son pronto darti sodisfazione
 Palombina, ove sei, vieni qui abbasso.
 
 SCENA XV
 
 PALOMBINA, e detti.
 
 PALOMBINA
 Eccome ccha, che cosa comannate.
 DORIMBELLO
1140Scendimi qua, ma presto
 La spada del duello, e di’ a Boccone,
 Che mi porti qui fuora il cavalletto,
 Che son solito usar, quando mi batto.
 PALOMBINA
 E che bolite fa.
 DORIMBELLO
                              Fa quanto dissi
1145Né ricercar di più.
 PALOMBINA
                                     Io mmo’ ve servo. (entra.)
 ERNESTO
 E quando impugni il brando.
 DORIMBELLO
                                                        Eh Signorino
 Mi dia tempo un momento,
 Quanto faccio calarmi l’Istrumento.
 ERNESTO
 (Che stolto è mai costui.)
1150Ecco cca tutto lesto. (gli porge la spada, e Boccone esce col cavalletto.)
 DORIMBELLO
 Tieni, tieni questa spada, e vanne in casa. (prende la spada, che gli dà Palombina, e gli consegna la sua.)
 PALOMBINA
 Eh via. (finge trattenere Dorimbello.)
 DORIMBELLO
                  Va in casa dico.
 PALOMBINA
 Saccio, ca mo’ soccede quarche lotano.
 DORIMBELLO
 E tu, che ne vuoi far.
 ERNESTO
                                         Ah, che io vi perdo il senno
1155Se più qui mi trattengo con costui.
 DORIMBELLO
                                                                 Ne dove va
 Già si è messo a paura.
 PALOMBINA
                                             Eh, lassatelo ì.
 ERNESTO
 In Ernesto timor, troppo t’inganni
 Temo la tua ruina
 Né mi cale la mia
1160Ah Violante Violante
 Tutto per te tentai
 Ma pur fu il tutto vano
 Se dalla sorte al fin restai deluso
 Non so, che più pensar, io son confuso.
 
1165   Se un turbine improviso,
 Inonda il colle, il prato
 Pallido, e smorto in viso
 Ricerca il gregge amato
 L’attonito pastor,
1170Né ritrovar lo può
 Corre, s’arresta, e geme,
 Si turba, e si scolora,
 Si sente oppresso allora,
 Già li vacilla il cor,
1175Né sa trovar pietà.
    Così fra mille dubj
 Oppressa hò l’alma in petto
 Fra amore, e fra dispetto,
 Risolversi non sa.
 
 SCENA XVI
 
 DORIMBELLO, e PALOMBINA.
 
 DORIMBELLO
1180Questo hà preso lezzione
 Da Alidoro, e Lucindo,
 Che a primo aspetto
 Eran tutt’ira, e sdegno
 Ma poi tutto in un tempo
1185Cambiorno di natura.
 Che ne dici mia bella
 Forse vero non è,
 Che nel solo mirarmi
 venuta è a tutti tre la tremarella.
 PALOMBINA
1190Che saccio mo’, cchiù priesto vao penzanno,
 Che ll’aggiano confuse,
 Chisto mesterio lloco, e chesta spata.
 DORIMBELLO
 Perché forse son questi tai strumenti,
 Di confonder la gente.
 PALOMBINA
                                           E che ve pare
1195Fuorse sto cavalletto, e chesta spata
 Non songo mesteriose
 Chesto lloco a che serve, e chesta spata
 Ch’è longa na semmana,
 Comme la manejate.
 DORIMBELLO
1200Questo vuol dire, il non saper di scherma,
 Sai questo cavalletto a cosa serve.
 PALOMBINA
 E a che serve, decite?
 DORIMBELLO
 Oh serve a molte cose!
 In primis per l’appoggio della Spada! (appoggia la Spada al cavalletto.)
1205Di poi per far, che il colpo vada dritto (finge tirare la stoccata.)
 Per terzo, acciò che resti
 Quasi tutta coperta e vita, e petto,
 E se la sorte fa, che l’Avversario
 Si trovi superiore
1210Per fuggire il suo colpo,
 Che scaglierebbe allor di tutto botto
 Per salvarmi la vita
 In un momento faccio capo sotto.
 PALOMBINA
 Addonca quanno, avite a fa duello
1215V’avite a portà appriesso
 Lo creato co chesso?
 DORIMBELLO
                                       E questo è certo.
 PALOMBINA
 E se maje v’attrovate a la mprovisa
 A fare costiune, che facite?
 DORIMBELLO
 E l’arte tu non sai cavalleresca
1220I duelli s’intimano
 Uno, o due giorni prima,
 Ma tu, che ne vuoi far di queste ciancie
 Passiamo a cos’allegre;
 Io mi struggo per te,
1225Il cuor, che mi donasti,
 Uh quante, cose dice.
 
 SCENA XVII
 
 COPPOLONE, e detti.
 
 COPPOLONE
                                          (E nata vota mmo’
 Vedimmo, quanta maje ne sape fa.)
 PALOMBINA
 E che ve dice.
 DORIMBELLO
                            Ei mi dice così,
 E lo dice la notte, e ancora il dì.
 
1230Quando sposo tu sarai
 Che contento proverai
 Che piacere avrai con me.
 
 Che te ne par, mio bene
 Dice la verità (inciampa nel cavalletto, e dice a Boccone.)
1235E leva il Cavalletto
 Che m’ha voluto a far precipitare.
 COPPOLONE
 (Noce de cuollo, e fune.)
 DORIMBELLO
 Rispondi.
 PALOMBINA
                     E che bolite, che responna
 Chesta è la veretà.
 COPPOLONE
1240(Ahù mannagg’io, la gelosia m’accide.)
 DORIMBELLO
 Viva la mia stupenda deità,
 Orsù vo’ gire in casa
 Vieni sopra tu pure
 Che vo’ che discorriamo
1245Sopra l’invito che io desio di fare.
 PALOMBINA
 Mo vengo mo’. (entra.)
 COPPOLONE
                               Va, saglie bene mio. (Coppolone si fa avanti.)
 Va vattenne a concrude schefenzosa,
 No nte ne piglie scuorno.
 PALOMBINA
                                                E mmo’, ch’è stato
 Chesto, che bene a dicere.
 COPPOLONE
                                                  Ch’è stato?
1250E n’aggio a bedè cchiù.
 PALOMBINA
                                             E ch’aje veduto.
 COPPOLONE
 Niente.
 PALOMBINA
                 E mbe’, che d’aje
 Siente, se faje co mmico lo geluso
 Tu ll’aje sgrarrata cierto, o mme vuoje bene
 E tu aje d’avè pacienza,
1255Sacc’io lo fine mio.
 Vuoje auto, che sarraggio sposa toja.
 COPPOLONE
 E mbe’ non parlo cchiù fa nzò, che buoje.
 PALOMBINA
 Orzù me nn’aggio a ghì
 Ca la Patrona sta spettanno ncoppa.
 COPPOLONE
1260Vattenne gioja mia.
 PALOMBINA
                                       Portam’affetto. (va via Palombina.)
 COPPOLONE
 Non dubbetà te tengo int’a lo pietto.
 Io mo’, ch’aggio da fare
 E assaje meglio pe mme, che mme stia cojeto
 Pocca semp’aggio tuorto,
1265Dammele gusto,
 E all’utemo vedimmo,
 Che cosa ne sa ascì
 Ca s’essa mme coffeja,
 Aggio muodo de farnela pentì.
 
 SCENA XVIII
 
 VIOLANTE, ed ERNESTO.
 
 ERNESTO
1270Mio ben, che più far deggio
 Tutto per te tentai, ma tutto in vano,
 Onde altra via mi par, che non rimanga,
 Se non, che di fuggir.
 VIOLANTE
 Saggio consiglio, ed hai cotanto ardire
1275Di tentar colla fuga
 Ciò che si può ottener senza delitto.
 ERNESTO
 Qual’altra via rimane, almeno o cara
 Spiegala a chi t’adora.
 VIOLANTE
 Fuor, che quella poc’anzi proponesti
1280Ogn’altra approverò.
 ERNESTO
 E ben, eccomi pronto ad eseguire
 Tutto ciò m’imporrai.
 VIOLANTE
                                          Io non mi accingo
 A dar consiglio a te, ma se pur mi ami
 Tua cura sia, da tai perigli tormi,
1285E al fin più cauto penza, e poi risolvi.
 ERNESTO
 Che più pensar poss’io, son tanto oppresso,
 Che più non sono in me,
 E già, che sì crudele
 Contro di me ad ogn’or si mostra il fato
1290Violante io morirò da disperato. (finge partire lo trattiene.)
 VIOLANTE
 Ernesto ah non partire.
 ERNESTO
                                             Da me che brami,
 Se ti è rimasta al cor qualche scintilla
 Di tenera pietà
 Parla, consola il tuo fedele Amante.
1295Consigliami mio ben, risolvi o cara.
 VIOLANTE
 E tu da me cerchi consiglio, e aita?
 Vuoi, ch’io risolva? e non conosci ancora
 Quanto avvilita io sia,
 Parti ma no, se mi ami
1300Sentimi, oh Dio ah, che parlar non posso
 Vorrei dir ma, che giova almeno o Numi
 Liber’avessi il cor, oh Dio mio bene
 A te convien soffrire,
 Soffri, se mi ami o caro, e questo sia
1305Della tua fede un dono
 Vanne ben mio, ah che confusa io sono.
 
    Parti ma no m’ascolta
 Ah non partire ancor
 Mirami prima in volto
1310L’immagine del cor.
 Dimmi, comprendi ancora
 Quanto ei vorrebbe dir.
    Intendi i sensi suoi
 Parla, rispondi, o caro
1315Guardami pensa, e poi
 Appaga il tuo desir.
 
 ERNESTO
 Ah se ver fosse mai o giusti Dei
 Che di affanno si muore
 Io più vivo a quest’ora non sarei.
 
 SCENA XIX
 
 PALOMBINA, e COPPOLONE.
 
 PALOMBINA
1320Orsù, t’arrecuorde
 De chello, ch’aggio ditto?
 COPPOLONE
                                                M’arrecordo
 Non dubbetà, farraggio, quanto vuoje.
 PALOMBINA
 Vi’, ca mo’ vene lloco lo patrone,
 Besogna, che pazzejo, tu già llo saje
1325Non fa, ch’avisse a fa quarche sgarrone.
 COPPOLONE
 Mme vo’ proprio peglià pe Cuppolone.
 
 SCENA XX
 
 DORIMBELLO, e detti.
 Dorimbello esce asciugandosi il viso dal sudore, e Palombina se li fa in contro.
 
 PALOMBINA
 Addove site stato
 State propio sudato.
 DORIMBELLO
 Ho camminato molto.
 COPPOLONE
1330(Uh mmalora, quant’aggio da vedè.)
 DORIMBELLO
 E tu qui, che facevi tristarella.
 PALOMBINA
 Steva a chiacchierejà co Coppolone. (Coppolone sta in disparte pensieroso.)
 DORIMBELLO
 O buondì Coppolone, cosa pensi.
 COPPOLONE
 Schiavo d’Ussignoria, non penso a niente.
 DORIMBELLO
1335Che fai, parla rispondi, di’ qualcosa
 Fa un poco di accoglienza alla mia sposa.
 COPPOLONE
 E chesto tocc’a buje, non tocc’a mme.
 PALOMBINA
 Vi’, che grazeja de miedeco. (a Coppolone.)
 COPPOLONE
                                                     (Uh mmalora.)
 DORIMBELLO
 No non ti prender scorno
1340Balla, salta, festeggia, onora il merto
 Della mia bella Dea.
 COPPOLONE
 Io non saccio abballà
 Facite vuje, che llo sapite fa.
 DORIMBELLO
 Ben volentieri. (balla, inciampa, e finge cadere, e Palombina lo trattiene.)
 PALOMBINA
1345Teniteve Segno’.
 DORIMBELLO
                                 E non è niente.
 COPPOLONE
 (Avesse scapulato a la mmalora.)
 PALOMBINA
 Vi site fatto male.
 DORIMBELLO
                                   Oh nulla nulla.
 Nel far il pirolè ho qui inciampato
 Per farlo con prestezza.
 PALOMBINA
1350Oh, chess’è stato.
 DORIMBELLO
                                  Appunto bella mia.
 COPPOLONE
 (Se lo potess’accidere
 Ciento doppie mo’ propeo pagarria.)
 DORIMBELLO
 Orsù Boccone porta da sedere,
 Che vo’, che seguitiamo la lezione
1355Di ricever le visite.
 COPPOLONE
                                      (Uh mmalore
 Chisso torna da capo
 A fa lo masto de le ceremonio.)
 DORIMBELLO
 Via sediamoci
 PALOMBINA
                             Ecco cca. (s’assettano tutti due.)
 COPPOLONE
                                                Io mme ne vavo.
 DORIMBELLO
 No tu non dei partir.
 PALOMBINA
                                         Già mo’ accomenza.
 COPPOLONE
1360E lloco, ch’aggio a fa.
 DORIMBELLO
 Devi osservar la nostra abilità.
 COPPOLONE
 E mbe’ io non mme parto eccome cca.
 DORIMBELLO
 Orsù fingiamo adesso,
 Ch’io sia una Dama, e venga a visitarti,
1365Tu sai, che devi far?
 PALOMBINA
                                        E ch’aggio da fare.
 DORIMBELLO
 Devi alzarti, a riceverla fin qui. (insegna il luogo.)
 Di poi invitarla (ma con grazia, e brio)
 Verbigrazia: s’accomodi Signora,
 Siegui in appresso poi (ma con franchezza)
1370Qual fortuna è la mia, che mi dispenza
 L’onor di dedicarmi per sua serva,
 E cetera, di poi del tuo discorso
 Vieni alla fine a qualche conclusione.
 DORIMBELLO
 (Vi’ quant’ha da durà sta lezzeone.)
 DORIMBELLO
1375Hai ben compreso.
 PALOMBINA
                                      Aggio caputo tutto.
 DORIMBELLO
 Facciamo un’altra cosa.
 COPPOLONE
                                             (Uh quanta cose.)
 DORIMBELLO
 Fingiam, che Coppolone sia Cavaliero,
 Che venga parimente a visitarti.
 COPPOLONE
 (Oh chess’è nato lotano cchiù bello.)
 PALOMBINA
1380Sì nc’aggio sfazeone.
 DORIMBELLO
 E mbe’ vien qua.
 COPPOLONE
                                  Cca fosse quarche cane.
 PALOMBINA
 E non nce cride. (a Coppolone minacciandolo.)
 COPPOLONE
                                  (Uh quante nn’aggio a fa
 Vide, che uosso m’aggio a rosecà)
 Orzù facimmo che mme commannate.
 DORIMBELLO
1385Quando io (che fingo di essere la Dama,
 che venga a visitare Palombina)
 Starò seco trattando, dei introdurti,
 E con un modo affabile, e cortese
 Le Dame inchinerai, sarai invitato
1390Ad assettarti, e tu con cortesia
 L’invito accetterai, di poi tu devi
 Rispondere a proposito
 A quel che si discorre, hai ben capito?
 COPPOLONE
 Gnorsì pe chesso tanto songo masto.
 DORIMBELLO
1395Sei contenta così. (a Palombina.)
 PALOMBINA
                                    Songo contenta.
 DORIMBELLO
 E ben Boccone porta un’altra sedia,
 E poi resta qui fora,
 E sta attento per prender l’imbasciate,
 Qui qui, che fingerem, che sia la Sala (insegna al servo il luogo.)
1400Via Coppolone andiam, fermiamci qui
 Tu intanto va avvisare la Signora,
 Che vi è la Marchesina Sparacori,
 Che la vuol’inchinar, tu perché ridi (si accorge, che il servo lo burla.)
 Vai cercando tu ancor farmi schirchiare,
1405E che t’impari il modo di trattare. (il servo fa atti di sommissione, e fa l’imbasciata.)
 COPPOLONE
 Ne comm’avite dìtto,
 Ca se chiamma la Sdamma.
 DORIMBELLO
 Si chiama la Marchesa Sparacori.
 COPPOLONE
 E io aveva sentuto Sparatoria. (il servo ha fatto l’imbasciata, e Palombina invita.)
 PALOMBINA
1410Venga, venga. (assettata.)
 DORIMBELLO
                             No venga venga venga. (facendo capozziello alla scena dice a Palombina.)
 PALOMBINA
 Venga è Padrona.
 DORIMBELLO
                                   Addio Marchesa. (esce, e Palombina va ad incontrarla.)
 PALOMBINA
 Schiavo d’Ussignoria.
 DORIMBELLO
                                          O che vergogna,
 Eh non parlar così, fa in questo modo,
 Di’: serva devotissima
1415Poi segui, come ho detto.
 PALOMBINA
                                                Aggio caputo. (Coppolone fa capozziello alla scena, e dice.)
 Quanno accommenzo a fa lo Caaliero.
 DORIMBELLO
 Aspetta ancor un poco, e poi verrai
 Via su da capo. (a Palombina.)
 PALOMBINA
                                Serva devotissima
 Faccia grazia Signora, non si siede.
 DORIMBELLO
1420Brava, or ben tu facesti
 Con vostra permissione io qui m’assetto.
 PALOMBINA
 Qual fortuna è la mia, che mi dispensa
 L’onor di dedicarmi per tua serva.
 DORIMBELLO
 Oh vo’ burlar Signora
1425La fortuna è la mia, che mi permette
 La sorte di goder la sua presenza,
 E ciò l’attribuisco a sommo onore. (Il servo fa l’imbasciata di Coppolone a Palombina, e Palombina dice)
 Venga, venga lui pur, mi fa favore. (Coppolone esce con caminata affettata, e dice)
 Schiavo loro Signure, che facite
1430State chiacchiareanno.
 DORIMBELLO
                                            E che creanza
 Di far visite a Dame è mai la tua
 Che pare, ch’entri dentro un’Osteria.
 COPPOLONE
 Io così saccio fa, si non ve piace
 Cchiù gusto nc’aggio, ca mo’ mme l’abbio.
 PALOMBINA
1435Compatitelo via, ca non è niente
 Non è pratteco a fa ssi compremiente.
 DORIMBELLO
 E ben tiriamo avanti.
 PALOMBINA
 Si accomodi Signor.
 DORIMBELLO
                                       Oh non va bene
 Confidenza, e franchezza,
1440Siediti Cavalier.
 PALOMBINA
 Così aggio a dicere.
 DORIMBELLO
                                      Così dei dir.
 PALOMBINA
 Siediti Cavalier
 COPPOLONE
                                Songo assettato, (si assetta.)
 Mo’, ch’avimmo da fa.
 DORIMBELLO
                                           Fa un complimento.
 COPPOLONE
 O mia comme te chiamme (mette li piedi in grembo a Palombina.)
1445Ciprigna Semiramide, e Didone,
 Io non saccio venì a la concrusione.
 DORIMBELLO
 O mio bestion da carro
 Uom senza discrezione
 Sai tu, che la creanza
1450Io ben t’insegnarò con il bastone. (Coppolone s’alza sdegnato, e s’alzano tutti.)
 COPPOLONE
 
 Co no bastone a mme,
 Lo tratto, e la creanza
 Uscia me vo’ mparà?
 
 DORIMBELLO
 
 Sì, che il bastone a te
1455Il tratto, e la creanza
 Ei sol t’imparerà.
 
 PALOMBINA
 
 Signore, e bia, che d’è (finge trattenere Dorimbello che va addosso a Coppolone.)
 Mannaggia sta creanza,
 Volite contrastà?
 
 DORIMBELLO
 
1460Vedete, che mostaccio.
 
 COPPOLONE
 
 Vedite bello musso.
 
 PALOMBINA
 
 Poco nce vo’, la saccio,
 E mme nne vavo da cca. (Dorimbello minaccia a Coppolone, e Coppolone se li fa sotto.)
 
 COPPOLONE
 
 Uscia me vo canoscere.
 
 PALOMBINA
 
1465Finiscela. (a Coppolone.)
 
 COPPOLONE
 
                     Vattenne. (a Palombina.)
 
 DORIMBELLO
 
 Acquietati a bonora,
 Che meglio ti verrà.
 
 COPPOLONE
 
 Tu a mme auh mmalora (a Dorimbello.)
 Te voglio storzellà.
 
 PALOMBINA
 
1470Oh che mannaggia ll’ora
 Vattenne mo’ da cca.
 
 
 
 
 

 

 

Trimestrale elettronico 2016-1

Ultimo aggiornamento: 4 gennaio 2016

 

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