Opera Buffa  Napoli 1797 - 1750
  
  
 Quelli che non sono, Napoli, Eredi di Mosca, 1750
 a cura di Ferdinando De Rosa
 
 
 
paratesto ATTO PRIMO ATTO SECONDO ATTO TERZO Apparato
 
 QUELLI CHE NON SONO
 
 
 Commedia per Musica di Carlo Fabozzi da rappresentarsi nel Teatro Nuovo, nell’Autunno di quest’anno 1750. dedicata all’Eccellentiss. Signore, il Signor D. Ridolfo Acquaviva di Aragona Duca di Atri, Principe, e Duca di Teramo, Marchese d’Acquaviva, e Bitonto, Conte di Giulia, e di Gioja, Marchese di Arena, &c. Grande di Spagna di Prima Classe, Cavaliere dell’Inclito Ordine di S. Gennaro, e d’Alcantara. Commendatore delle Case di Calatrava, Tenente Generale degli Eserciti di S.M. Cattolica, e Sargente Maggiore delle sue Guardie del Corpo, &c.
 In Nap. Per gli Eredi di Mosca 1750
 E si vendono dal Portinajo del Teatro.
 
 
 Eccellentissimo Signore
 Le Gloriose Gesta, della veramente Inclita Famiglia Acquaviva d’Aragona, e dove non son conte? La Fama de’ Porporati Eroi, che le han’ fatto Corona, e quella degli Avvedutissimi Valorosi Capitani, che l’han’ circondata finora: essendosi per ogni parte estesa, da per tutto hà tramandato il Grido de’ suoi Preggi. Germe degnissimo di tale Prosapia è l’Eccellenza Vostra, Ultimo per successione di tempo a tanti Eccelsi Antenati; ma Primo per le raguardevoli Virtudi, di cui va adorna: da cui unqua disgiunto fu quel sublime valore, per cui si è reso ammirabilmente caro alla Maestà Cattolica del Gloriosissimo Monarca delle Spagne, che da Tenente Generale de’ suoi Eserciti, e da Sargente Maggiore delle sue Guardie del Corpo, l’hà saputo nel comando avvedutamente, e con sommo discernimento prescegliere; e per cui dalla Maestà del Re N.S., con chiarezza di stima, nel breve tempo, che V.E. hà dimorato nella nostra Partenope, è stato decorato dell’Inclito Carattere di Cavalier di S.Gennaro; aggiugnendo con ciò freggio a quei freggi, ed Ordini di Cavaleria, che vi adornavano. Queste eccelse Prerogative, di nascita, nobiltà, valore, e sublimità di Meriti; mi han spinto (e credo aver toccate le Mete di una giusta conoscenza) a porre sotto la valida Protezzione di V.E. questa Commedia, che nel corrente Autunno esce alla luce in questo mio Teatro. Ella, in simigliante tempo (e giusto compie un Lustro) in quest’istesso Teatro, fece di sé fortunata mostra, perché incontrò la sorte del Publico Compatimento; e di presente spera un più felice incontro: non tanto, perché dall’Autore è stata quasi in tutto rimodernata, e d’una nuova, ed adattata Musica freggiata si scorga; quanto perché esce dedicata a V.E., che sola sarà bastevole, co’ luminosi raggi della sua Protezzione, a fugare le ombrose caligini delle detrazioni di quei Malevoli, che sempre in queste sceniche Composizioni han trovato che dire. Difendetela, Signore Eccellentissimo, giacché ve ne siete dichiarato Proteggitore: e fate, che io, vedendola rispettata, e sublimata insieme, per gli effetti di quella venerazione, che vi si deve; possa andar lieto, e fastoso de’ vantaggi, che sarò per ritrarre da tanta Protezzione; la quale, nell’atto, che vivamente imploro, resto dichiarandomi per sempre
 Di V.E.
 Umiliss., Divotiss., ed Obblig. Servid.
 Angelo Serpe Impresario.
 
 
 [Marcone
 Pascasio
 Ippolito
 Ridolfo
 Aurelia
 Camilla
 Violante
 Giulia]
 
 
 
 
 

 

 

Trimestrale elettronico 2016-1

Ultimo aggiornamento: 4 gennaio 2016

 

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